domenica 27 novembre 2011

Tiramisù


E ora che scrivo? Quanto ci sarebbe da dire sul tiramisù! Origini, diffusione, grande bontà… non penso di riuscire a trovare parole originali, quindi lascio la descrizione a wikipedia e vi racconto come lo faccio io, la ricetta classica, quella di famiglia.

Ingredienti:
(per 5-6 persone)

3 uova freschissime
3 cucchiai di zucchero
250 g di mascarpone
200 g di biscotti savoiardi
200 ml di caffè non zuccherato
1 cucchiaio di vino Marsala
2 cucchiai di cacao amaro
1 pizzico di sale

Preparate il caffè e fatelo raffreddare (una moka da quattro tazze dovrebbe essere sufficiente). Sgusciate le uova separando i tuorli dagli albumi in due ampie ciotole. Nella ciotola con i tuorli, versate lo zucchero e con le fruste elettriche montateli fino a che saranno chiari e spumosi. Aggiungete il mascarpone e continuate a mescolare a bassa velocità fino a che sia tutto incorporato e ben amalgamato. Passate alla ciotola con gli albumi: aggiungete un pizzico di sale e, con le fruste elettriche ben pulite, montateli a neve ferma. Unite, ora, i due composti incorporando gli albumi a neve, con un cucchiaio di legno o una spatola in silicone, ai tuorli, mescolando dal basso verso l’alto delicatamente. Mettete il caffè in un piatto fondo e aggiungete il Marsala. Inzuppate leggermente i savoiardi da entrambi i lati nel caffè, disponeteli sul fondo di un contenitore da tiramisù o una pirofila rettangolare e versate sopra metà della crema ottenuta. Ripetete lo strato di biscotti inzuppati nel caffè e coprite con la crema rimanente. Livellate bene e ponete il dolce in frigorifero per almeno un paio d’ore. Poco prima di servire, mettete il cacao in un setaccio o in un colino a maglie fitte e spolverate la superficie del dolce. Servite subito.

mercoledì 23 novembre 2011

Buddy Cake Boss


Sono a New York e non posso non andare a visitare il Boss delle torte, in New Jersey.
Bene! Ora contenta della foto di rito, scattata da una gentile signora davanti al negozio, penso di mettermi diligentemente in fila e aspettare il mio turno. Ma che carina la signora della foto, cerca di parlare con me, magari per ingannare il tempo, indicando non so cosa: "queue at the corner!". Cosa? Per mettersi in coda e poi essere chiamati da Joe (quella specie di gigante davanti la porta) bisogna andare all'angolo dell'isolato? Ok, grazie, vado! Ma all'angolo non c'è nessuno. Torno dalla gentile signora e chiedo ulteriori info. "Cross the street!" e continua a indicare l'angolo. Uff vabbe' riprovo, magari mi è sfuggito qualcosa. Eh sì che mi era sfuggito un piccolissimo dettaglio: la fila era talmente lunga che per non bloccare il traffico l'avevano divisa e continuava all'angolo dell'isolato successivo :(
Purtroppo è sabato e centinaia di persone si sono messe in fila dalla mattina presto per poter portare un bel dolcetto a casa per il week end. Ma per fortuna sono ormai le due e mezza del pomeriggio, molte se ne sono andate. Alla fine ho fatto solo quindici minuti di fila (fuori). Quindi col mio bel numeretto preso all'angolo, entro nella famosa pasticceria!
Servono il 47. Io ho il 59. Non male, penso... e ho pensato male: un'ora e dieci di fila all'interno :(
Comunque passa in fretta, facendomi spazio tra le persone per arrivare a scorgere ciò che c'era in esposizione e pensando a cosa assaggiare. I banchi sono svuotati ma escono torte in continuazione dal laboratorio.
 
Arriva finalmente il mio turno, e chiedo: red velvet cupcake con butter cream e con cream cheese, per assaggiare le specialità, sfogliatelle e monoporzioni di pastiera napoletana per paragonarle alle originali italiane (non ho mangiato tutto da sola chiaramente).


Dopo averli assaggiati penso: per fortuna è sabato! Mi spiego meglio. Si tratta dell'ultimo giorno di permanenza quindi ho avuto modo di assaggiare altri dolci buoni e altri pasticci (perché certo non si possono chiamare pasticcini dei cupcake di circa mezzo chilo con spiccato sapore di patatine fritte... non voglio pensare al grasso usato). Con le materie prime che si trovano da quelle parti, posso affermare che Buddy è un mago della pasticceria! Tutto buonissimo e freschissimo! Anche se per noi Italiani questo tipo di dolci sono un po' pesantucci (la butter cream è puro burro e zucchero in quantità sui cupcakes... per citarne uno).

domenica 13 novembre 2011

Riso al latte

Eccomi con un post dolcissimo! L’ho appena mangiato per colazione e mi sto ancora leccando i baffi slurp! Avevo preparato questo dessert a casa della mia amica Angelica ed è proprio lei che mi ha chiesto di pubblicarlo. Si trattava di una cena turca e sütlaç (tradotto: budino di riso al latte) era il dolcetto finale. Ho imparato a fare il riso al latte durante uno dei miei viaggi a Istanbul. È una delle versioni più semplici e credo tra le più autentiche: non prevede l’uso di acqua per la cottura del riso né addensanti tipo fecola o amidi (procedura che troviamo spesso in grecia). L’ho sempre fatta a occhio quindi per essere sicura delle giuste misure, l’ho rifatta 3 volte, per la gioia di chi si è trovato a fare da cavia (da cui aspetto i commenti). Quella che vedete nella foto è la seconda versione ma mi sono accorta che, con il cacao (aggiunto arbitrariamente) e la cannella più il tempo per fare le foto, si era asciugato un po’. Quindi l’ho rifatta per essere sicura che risultasse come volevo (in cucina sono un po’ pignola :P)

Ingredienti:
(per 4 persone)

70 g di riso
600 ml di latte
70 g di zucchero
1/2 baccello di vaniglia o 1 pizzico di vanillina
1 pizzico di sale
cannella

In un tegame versate il latte e unite il riso, lo zucchero, il mezzo baccello di vaniglia (o la vanillina) e il pizzico di sale. Ponete a fiamma media e portate il latte a ebollizione. Mescolate spesso perché il riso tende ad attaccare al fondo e controllate che il calore non sia eccessivo: il latte deve sobollire leggermente. Cuocete fino a completa cottura del riso. Il tutto dovrà risultare come una minestra piuttosto brodosa (raffreddando addenserà) e il riso non al dente ma morbido.  Io ho usato un riso fino ribe e l’ho cotto per 40 minuti. Altri tipi di riso possono avere tempi di cottura diversi, comunque consiglio di usare un riso dai chicchi piccoli. Tolto dal fuoco, continuate a mescolare per altri 10 minuti. Versate in coppette o bicchieri e lasciatelo raffreddare a temperatura ambiente poi in frigo per almeno 2 ore.
Servite spolverato di cannella.

note
- una mia personale variazione alla ricetta originale è l’aggiunta di cacao insieme alla cannella (come nella foto). Provatela e ditemi se non è speciale.
- chi non tollera il latte può usare il latte di soia. Potrebbe risultare leggermente più denso (dipende dal tipo di latte di soia). In caso aggiungetene un pochino durante la cottura.

lunedì 7 novembre 2011

Bocconcini di pollo croccanti

Oggi ho provato a fare qualcosa che mi stuzzica da un po’ di tempo. Sono ormai diversi giorni che si vede la pubblicità di bocconcini di pollo, belli croccanti, da gustare con gli amici, guardando un film. Adoro il finger food ma non mi piacciono i surgelati (soprattutto i preparati di pollo). Così ho deciso di farli in casa. La panatura classica però non risulta molto croccante quindi ho provato a modificarla. I corn flakes classici si prestano benissimo a questo scopo. Li ho sbriciolati e li ho uniti al pangrattato. Il risultato è stata una panatura croccante, saporita e non troppo spessa. Tempo impiegato oltre quello che avrei speso per i surgelati? Solo quello per tagliare i petti di pollo e panarli, cioè 5 minuti.

Ingredienti:
(per 5-6 persone)

500 g di petti di pollo interi
8 cucchiai di corn flakes
6 cucchiai di pangrattato
2 cucchiai di farina
2 cucchiai di grana grattugiato
2 uova
olio per friggere
sale

Tagliate a bocconcini i petti di pollo e salateli leggermente. Mettete i corn flakes al centro di un canovaccio, chiudetelo come una caramella e, pigiando con il palmo della mano, riduceteli in briciole. Sistemate in tre piatti: la farina, il pangrattato insieme ai corn flakes sbriciolati e il grana, le uova sbattute con un pizzico di sale. In un tegame versate l’olio in modo che i bocconcini possano essere immersi completamente.
Passate i bocconcini di pollo prima nella farina poi nell’uovo e infine nel pangrattato. Quando l’olio è caldo immergete i bocconcini e friggeteli finché saranno ben dorati.
Scolateli su carta assorbente e serviteli caldi.
Accompagnate con intingoli come: maionese, salsa rosa, intingolo al pomodoro, ecc…

Note:
- volendo si possono aggiungere spezie o aromi alla panatura per rendere i bocconcini più saporiti
- sono ottimi anche al forno (clicca qui)

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